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Omaggio a carabiniere Ticli ucciso a colpi di pistola da un ricercato

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Caltanissetta – Omaggio al carabiniere Roberto Ticli morto per i colpi di pistola sparati da un ricercato. È stato ricordato con una cerimonia a Niscemi.

La celebrazione è stata officiata da don Rosario Scibilia, cappellano militare del comando interregionale carabinieri e dal parroco della chiesa madre, don Massimo Ingegnoso.

Presenti i familiari della vittima, il comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta, il colonnello Vincenzo Pascale, il comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Gela, il tenente colonnello Ivan Boracchia e, tra gli altri, una rappresentanza di carabinieri in servizio e in congedo.

Ancor prima, al cimitero è stata anche deposta una corona d’alloro dei carabinieri sul monumento funebre che accoglie le spoglie del militare.

È il primo ottobre del 1990 che Ticli è morto a Porto Ceresio, nel Varesotto. Era impegnato in un servizio per la cattura di latitanti e stava controllando un sospetto che gli aveva consegnato un documento falso.  Da lì ma poco il fermato è fuggito, ma esplodendo un paio di colpi di pistola, uno dei quali ha colpito Ticli al torace.

Il militare, gravemente ferito, è stato soccorso e trasferito in ospedale per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Ma durante la notte è deceduto.

Da li a poco è stato fermato anche il suo assassino, ossia uno svizzero sul quale pendeva un mandato di cattura internazionale per rapina. E lo stesso ha ammesso, poi, di avere fatto fuoco contro il militare.

Poi, un paio di anni dopo la sua morte, nel 1992, a Roberto Ticli è stata assegnata la medaglia d’argento al valor militare .

Vincenzo Falci

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