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Omaggio ai militari uccisi 76 anni fa dai banditi, cerimonia per non dimenticare

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Caltanissetta – Per non dimenticare. Omaggiò agli otto carabinieri uccisi dai banditi. Erano tutti in servizio alla stazione dei militari di Feudo Nobile. Tutti sono poi caduti per mano del gruppo delinquenziale guidato del bandito Salvatore Rizzo.

E ieri , in occasione del settantaseiesimo anniversario dell’uccisone, sono stati ricordati il brigadiere Vincenzo Ammenduni, i carabinieri Fiorentino Bonfiglio,  Mario Boscone, Emanuele Greco,  Giovanni La Brocca, Pietro Loria, Vittorio Levico e  Mario Spampinato.

Sono stati prima sequestrati dai banditi e la loro liberazione era stata baratta con il rilascio del capo dell’esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia, Concetto Gallo.

Ma in realtà i carabinieri sequestrati sono stati poi uccisi. Prima denudati e poi assassinati a raffiche di mitra e colpi di moschetto uno a uno, in maniera tale che i compagni assistessero alle varie esecuzioni.

I loro corpi sono stati poi gettato in fondo a pozzo di una zolfatara abbandonata. Soltanto diversi mesi dopo ne sono stati recuperati i pochi resti.

Così, nel 1950, il comando generale dei carabinieri ha tributato in memoria dei caduti un encomio solenne a ciascuno di loro. E il 5 aprile di sei anni fa il Presidente della Repubblica ha concesso loro la Medaglia d’Oro al Valor dell’arma dei carabinieri “alla memoria”.

E alla cerimonia per tenerne vivo il ricordo che si è celebrata a Mazzarino, hanno preso parte anche Michele Amenduni, figlio del brigadiere Vincenzo Amenduni  e Lucia Daino nipote del carabiniere Fiorentino Bonfiglio.

Prima di una messa in loro suffragio officiata da don Salvatore Falzone alla chiesa Santa Maria di Gesù di Mazzarino, il comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta, il colonnello Vincenzo Pascale,  il sindaco di Mazzarino, Vincenzo Marino e il comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Gela, il tenente colonnello  Ivan Boracchia, hanno deposto una corona d’alloro al  monumento all’interno del cortile della Caserma dei carabinieri di Mazzarino.

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