Palermo – Non solo metalli, gas e petrolio. Le tensioni innescate dal protrarsi della guerra in Ucraina impattano anche su alcune delle più importanti materie prime alimentari con un’offerta più limitata. Il conflitto solleva infatti problemi di approvvigionamento a lungo termine. Volano i prezzi del grano e dell’olio di palma. Rialzi anche per riso, zucchero e mais.
In particolare il grano tocca i massimi di 14 anni, al top da marzo 2008. I futures sul grano di Chicago sono saliti del 7,5% a 12,59 dollari per bushel. Da quando la Russia ha lanciato la campagna che chiama “operazione militare speciale” il 24 febbraio, i mercati delle materie prime sono aumentati.
Il mercato del grano è salito di oltre il 40% la scorsa settimana, il suo piu’ grande aumento settimanale. Il mais è salito del 2,7% a 7,75 dollari a bushel, la soia è salita del 2,1% a 16,95 dollari a bushel: entrambi sono ai massimi da settembre 2012. “Finché i combattimenti in Ucraina non finiscono, non ci si può aspettare che le esportazioni di grano e mais dall’Ucraina e dalla Russia riprendano”, ha detto un trader europeo che preferisce restare anonimo a Reuters.
La Russia e l’Ucraina forniscono anche l’80% delle esportazioni mondiali di olio di girasole, che compete con l’olio di soia. Balza anche l’olio di palma (+5,19%). I porti ucraini rimangono chiusi e i commercianti sono riluttanti a commerciare il grano russo dopo le sanzioni occidentali, cosi’ gli acquirenti stanno cercando fornitori alternativi. La domanda di esportazione di grano dell’Unione europea è aumentata la scorsa settimana e ci si aspetta che continui a crescere.