San Cataldo – Anche il secondo rapinatore è stato preso. Si è costituito in carcere. Così da chiudere il cerchio nella vicenda legata al pestaggio e la rapina ai danni del papà di un ragazzino disabile per sottrargli la pensione del figlio.
In carcere si è presentato il trentanovenne Michele Amico che era risultato irreperibile al momento dell’arresto del presunto complice, il cinquantaduenne Giovanni Piazza – difesi dagli avvocati Davide Schillaci e Ferdinando Milia – tutti e due di San Cataldo. Il primo è in carcere, il secondo ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Sono accusati di lesioni e rapina.
La sera del primo settembre scorso i tre si sarebbero ritrovato in un bar di San Cataldo per bere qualcosa. In quei frangenti avrebbe aperto il portafogli e agli altri due si sarebbero accorti del contante che v’era dentro. Poco meno di un migliaio di euro , assegno che viene riconosciuto al figlio della vittima per la sua disabilità.
I tre si sono poi spostati in direzione di Canicattì per andare a bere qualcos’altro in un altro locale. Ma durante il tragitto gli altri due avrebbero fermato l’auto e, dopo avere preso una mazza dal bagagliaio, lo avrebbero picchiato per prendergli i soldi.
Soltanto dopo lo hanno riaccompagnato di nuovo a San Cataldo. Da li a poco il rapinato si è presentato ai carabinieri per denunciare l’accaduto.
E successivamente, in foto che gli sono state mostrate dai militari, avrebbe riconosciuto i suoi aggressori. Pochi giorni dopo s’è ripresentato in caserma per ritirare la denuncia, per timore di ritorsioni.
Ma su richiesta della procura è poi scattata una ordinanza di custodia cautelare a carico dei due sancataldesi.