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«Salute degli avvocati a grave rischio», la Camera penale proclama lo stop alle udienze

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Caltanissetta – Gli avvocati incrociano le braccia. In questo caso l’astensione, proclamata dalla camera penale nissena, presieduta dall’avvocato Sergio Iacona, è legata all’emergenza coronavirus. E l’avvocatura, in una sorta di autodifesa, ha proclamato «l’astensione dalle udienze con effetto immediato e fino a nuova determinazione… la decisione si basa sulla constatata assoluta impossibilità di proseguire le attività senza mettere a grave rischio la salute degli avvocati ».

La deliberazione è stata adotta in serata dal direttivo – composto dagli avvocati Giuseppe Panepinto, Massimiliano Bellini, Alberto Fiore, Renata Accardi, Angela Bertolino e Davide Schillaci  – perché «permangono condizioni di elevato rischio nei corridoi del Palazzo di Giustizia. Le misure precedentemente adottate si sono rivelate del tutto insufficienti a garantire un adeguato distanziamento tra gli utenti e gli operatori della giustizia. La trattazione dei processi per fasce orarie, peraltro non rispettate a causa del ritardo con cui alcune autorità giudiziarie iniziano l’udienza, non appare sufficiente. Rimane molto elevato il numero dei processi sul ruolo dei vari giudici», è stato spiegato.

E nell’analisi dell’attuale situazione è stato evidenziato come «tutte le misure adottate hanno finito col confinare gli avvocati nei corridoi, costretti per ore e in condizioni di sovraffollamento ad aspettare il proprio turno, spesso a contatto con persone provenienti da località con elevatissimo numero di contagiati. Da ultimo, in seguito alla segnalazione della situazione di grave disagio, è stato disposto unicamente il rafforzamento della sorveglianza di un distanziamento, sostanzialmente impossibile da rispettare, ad opera delle forze dell’ordine e delle guardie giurate che controllano l’accesso al palazzo».

Una situazione che, così com’è stata prospettata, «costringe gli avvocati ad ammassarsi per ore nei corridoi con elevatissimo rischio, vengono continuamente e in modo inaccettabile ripresi in quanto colpevoli di parlare. Orbene nel pieno della stagione invernale, che segna una grave recrudescenza dei contagi, e con l’aggravarsi repentino della situazione epidemica, che ha indotto il governo nazionale a dichiarare l’intera Sicilia zona rossa, riteniamo inaccettabili i rischi a cui ci esponiamo alle condizioni attuali».

E v’è dell’altro. «Si ha tra l’altro notizia – hanno rimarcato i vertici della camera penale nissena – di una recrudescenza di contagi in diversi uffici giudiziari e sappiamo tutti come nei mesi scorsi sia stato pagato, dagli operatori di giustizia, un caro prezzo con la perdita di vite umane. Riteniamo dunque, a tutela della  nostra salute, di astenerci da subito dalle udienze e chiediamo di essere chiamati, al pari dei rappresentanti delle varie categorie dei dipendenti del Palazzo di Giustizia,  a condividere le regole da adottare per tutelare adeguatamente la salute di tutti. Sarà riconvocata a breve una nuova assemblea per valutare ulteriormente l’evolversi della situazione».

Nel frattempo resta lo stop alle udienze e la risoluzione della delicata questione resta legata all’evolversi della stessa pandemia e dalla misure concrete che potrebbero adottarsi per esercitare, in tribunale, la giustizia in modo sicuro.

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