Caltanissetta – Lascia il carcere per andare ai domiciliari. In cella è rimasto una ventina di giorni. È tra i dodici coinvolti in un’indagine dei carabinieri su traffico di droga, spaccio ed estorsione.
Ma lui, il ventitreenne Salvatore Muratore (assistito dagli avvocati Carmelo Terranova e Giada Faraci), è tirato in ballo per fatti di droga.
È stato il tribunale del riesame presieduto da Andrea Catalano (completano il collegio i giudici Antonia Leone e Salvina Finazzo), adesso, ad accogliere le richieste dei difensori concedendo al ragazzo la scarcerazione.
Muratore era rimasto irreperibile al momento del blitz scattato il 4 novembre scorso, poi tre giorni dopo si è consegnato presentandosi volontariamente ai carabinieri.
Secondo l’impianto accusatorio, il giovane sarebbe un anello di quella catena di sospetti trafficanti di cocaina, hashish e marijuana nell’area del Riesino.
Per carabinieri e magistrati farebbe parte della rete organizzata che avrebbe fatto affari illeciti movimentando una consistente quantità di stupefacenti.
All’ipotesi associativa a lui contestata, s’è affiancata anche quella di spaccio condivisa con altri coinvolti nella stessa operazione. Smercio compreso in un arco temporale che va dall’ottobre di due anni fa fin quasi al momento del blitz stesso.
Questo lo scenario nella parte dell’ordinanza di custodia cautelare che ha riguardato la sua posizione. Ma adesso ha beneficiato degli arresti domiciliari.