Caltanissetta – Chi è colpevole e chi no. Chi sarebbe stato coinvolto nello spaccio della droga e chi, invece, ne sarebbe stato fuori. È la lettura del verdetto che è stato emesso nei confronti di un manipolo d’imputati finiti al centro di un’indagine su traffico di stupefacenti.
E alla fine per quattro di loro è arrivato un verdetto di colpevolezza, mentre altrettanti sono usciti indenni dal giudizio.
Le condanne sono piovute sul capo di Antonino Ingegnoso, Emanuele Di Stefano, Giovanni Nastasi e il padre Diego Nastasi. Le pene per loro oscillano da un massimo di quattro anni e tre mesi – per Di Stefano- a un minimo di quattordici mesi per Nastasi junior.
Ognuno di loro, secondo lo spaccato tracciato dagli inquirenti, avrebbe avuto un “peso” un po’ differente. Personaggio di spicco, in tal senso, è stato ritenuto proprio colui che ha riportato la condanna maggiore, indicato come uno dei punti cardine della movimentazione di droga.
Alle quattro condanne hanno fatto da contraltare altrettante assoluzioni che sono state pronunciate dal giudice nei confronti di altrettanti imputati.
Verdetto di non colpevolezza è stato pronunciato nei confronti di Serena Iannì, Albina Radica, Pasquale Trubia e Davide Zisa. Per un paio di loro era stata chiesta la condanna dall’accusa, per gli altri no. Per loro non sono emersi elementi che per metterli in relazione al traffico di stupefacenti al centro di questo dossier.