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Tentata estorsione alla giunta, ex sindaco di Marianopoli a giudizio

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Marianopoli – È di tentata estorsione che sarà chiamato a rispondere l’ex sindaco di un centro del Vallone. Di Marianopoli in particolare.

Sì, perché – secondo la tesi accusatoria – avrebbe tentato di bloccare una richiesta di risarcimento, ai suoi danni, minacciando di svelare segreti.

Scheletri nell’armadio che, a suo dire, avrebbero nascosto un altro ex sindaco, componenti della sua giunta e funzionari comunali.

Da qui il rinvio a giudizio a carico di Calogero Vaccaro, 63 anni – assistito dall’avvocatessa Rosa Mendola – che dovrà difendersi dall’ipotesi di tentata estorsione.

Reato che si sarebbe consumato nei confronti di un  altro sindaco di Marianopoli, Carmelo Montagna, degli assessori Salvatore Noto,  Maria Antonietta Vullo,  Angelo Panepinto e Maria Tumminaro, l’ex responsabile degli affari generali, Salvatore Lombardo, due sono i Luigi Cannella –  uno di 47 anni, l’altro di 39 – Santo Cannella responsabile dell’ufficio dei vigili urbani e il responsabile dell’ufficio tecnico Francesco Montagna – (assistiti dagli avvocati Alberto Fiore, Giuseppe Panepinto e Walter Tesauro) – che saranno parti civili.

Sarebbe stato un sacerdote che avrebbe fatto da tramite. Attraverso il religioso, l’ex sindaco avrebbe tentato di avvertire gli antagonisti politici che nel caso in cui loro avessero chiesto i danni – per un precedente procedimento per diffamazione in cui Vaccaro era stato condannato in primo grado –  lui avrebbe svelato di presunti abusi di cui si sarebbero resi responsabili. Questa è la tesi accusatoria.

Una richiesta, questa, che ha fatto profilare a suo carico l’accusa di tentata estorsione. La stessa imputazione per cui subirà un processo.

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