Sommatino – Chi vuole patteggiare, e ha già raggiunto un’intesa di massima con la procura e chi, invece, potrebbe optare anche per altri riti. A cominciare dall’abbreviato.
Scelte processuali, quelle che dovranno adottare gli imputati, legate a un’inchiesta antidroga dei carabinieri. Indagine incentrata su una sospetta consistente movimentazione di stupefacenti a Sommatino.
A scegliere la via del patteggiamento sarebbero stati i fratelli Nicola e Fabio Chiarelli di 26 e 29 anni – assistiti dagli avvocati Danilo Tipo e Salvatore Domante – che avrebbero raggiunto un accordo con l’accusa per una pena a due anni e otto mesi. Entrambi, peraltro, proprio alle porte del Natale hanno ottenuto la scarcerazione.
La stessa opzione potrebbe anche interessare il loro padre, in cinquantatreenne Salvatore Chiarelli – assistito dagli avvocati Danilo Tipo e Giovanni Sanfilippo – con una pena maggiore, ma restano aperte le porte ad altre soluzioni.
Il quadro degli accusati è completato dal ventiduenne egiziano Said Chaban Tamraz – assistito dall’avvocatessa Adriana Vella – dal cinquantatreenne Calogero Chiarelli e il figlio Christian di 20 – assistiti dagli avvocati o Salvatore Domante e Martina Vurruso – e, per finire, la ventiduenne Rosalia Ylenia Alletto – difesa dall’avvocato Danilo Tipo – che è chiamata in causa non per questo blitz ma per un precedente episodio di droga che l’ha vista coinvolta insieme a Fabio Chiarelli. I due furono sorpresi con un paio di panetti di “fumo” in auto per un totale di duecento grammi o poco più.
Questo è lo scenario attuale, dal punto di vista processuale, legato all’indagine dei carabinieri che nel giugno dello scorso anno ha fatto scattare quattro provvedimenti cautelari in carcere per le ipotesi, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga,singoli episodi di smercio.