Caltanissetta – Ultimo atto in Cassazione per un giovane accusato di avere ucciso mamma e figlia in un incidente stradale per poi fuggire. Dopo si è costituito alla caserma dei carabinieri di Gela.
A chiedere un nuovo processo è il ventiseienne gelese Salvatore Rinella giudicato colpevole, già in due gradi del giudizio, per la morte di Nuccia Vullo e la figlioletta, la piccola Ludovica che teneva in braccio e poi deceduta all’ospedale «Di Cristina» di Palermo.
L’imputato è stato già condannato a quattro anni e quattro mesi di carcere per duplice omicidio stradale e omissione di soccorso.
E in più, tra le pieghe del verdetto, è stato sancito il diritto a un risarcimento dei danni in favore dei familiari delle due vittime della strada.
Ora la difesa ha impugnato il verdetto d’appello per chiedere che sia la Corte di Cassazione a vagliare la questione.
Il tragico incidente si è verificato la sera del 28 agosto di quattro anni lungo via Venezia. Quando la Fiat Panda con alla guida Rinella ha travolto mamma e figlia.
Poi si è allontanato per costituirsi, dopo, alla caserma dei carabinieri. Secondo la tesi difensiva da lui sostenuta, non si sarebbe accorto che le due stavano attraversando la strada.