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Truffa e ricettazione, non erano due imbroglioni

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Caltanissetta – Erano stati accusati di avere truffato un fornitore di materiale edile. E, peraltro, lo avrebbero raggirato utilizzando assegni risultati rubati.

Ma alla fine i due sono stati assolti dal giudice. Così si è chiuso il processo per il sessantenne Eugenio Amico -difeso dagli avvocati Giuseppe Dacquì e Ruggero Mancino – e del trentasettenne Giuseppe Di Gati – assistito dagli avvocati Sergio Iacona e Teresa Casini – accusati di truffa e ricettazione.

E se il pubblico ministero ne ha chiesto la condanna a 2 anni e 2 mesi, alla fine il giudice li ha assolti «per non avere commesso il fatto».

E al settembre di sette anni fa che la vicenda risale la vicenda. Quando avrebbe contattato un grossista concordando l’acquisto di una partita di materiale edile. Una operazione di poco più ottomila e seicentomila euro.

Mentre Di Gati avrebbe indicato a due autotrasportatori dove andare a scaricare quel materiale acquistato ed agli stessi avrebbe consegnato loro una busta con assegni circolari, ognuno di duemila euro e un ultimo di 568 euro, tutti emessi dalla filiale di Caltanissetta della Bnl.

Ma alla fine quegli assegni si sono rivelati rubati e al fornitore non è rimasto altro da fare che denunciare l’accaduto.

Da qui il procedimento a carico dei imputati due per truffa e ricettazione che, però, ne sono usciti adesso con un verdetto assolutorio.

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