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Viabilità da terzo mondo per i paesi del Vallone, i cittadini insorgono sui social

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La Sp 38 Mussomeli Caltanissetta come appariva ieri

MUSSOMELI – Che Mussomeli sia un paese dimenticato da Dio è ormai noto a tutti, ma forse Dio non c’entra in queste cose terrene dove la colpa è principalmente della politica che si è dimenticata del paese di Manfredi e di tutti i paesi del Vallone. Una vasta zona comprendente paesi quali Mussomeli, Acquaviva Platani, Sutera, Campofranco, Milena, Bompensiere, Vallelunga e Villalba che, per quanto riguarda la viabilità, paga le scelte o meglio le non scelte di una politica che da sempre è rimasta insensibile alle esigenze di un territorio che conta quasi 30.000 abitanti che si trovano a vivere in condizioni di disagio per una viabilità da terzo mondo. Senza strade, in un periodo di stagnazione economica, la situazione non fa che peggiorare: “piove sul bagnato!”

Assistiamo inerti allo svilimento dei nostri paesi che arrancano, con i cittadini che spesso a causa delle piogge nel periodo invernale si trovano isolati dal resto della provincia, bastano due gocce d’acqua o qualche fiocco di neve per rimanere isolati a causa di frane e smottamenti che rendono problematico e pericoloso raggiungere Caltanissetta.E’ una situazione ai limiti dell’inverosimile: dipendenti che per raggiungere il posto di lavoro rischiano giornalmente la loro incolumità oltre al danneggiamento dell’auto, gente che per bisogno di cure ospedaliere deve percorrere strade dissestate, tutte curve, fangose e piene di sterpaglie che restringono la carreggiata e fare giri per chilometri con il fondato rischio di non arrivare in tempo. Dopo il controverso ponte Bailey sulla SP38, costruito nel tratto interessato da un movimento franoso tempo addietro, udite udite, del costo di ben 265mila euro, una spesa assurda per un ponte si spera provvisorio, ci si sente dire che non possiede le necessarie opere accessorie di sicurezza lungo l’alveo, per cui in presenza di forte piogge è sconsigliabile percorrerlo. La segnalazione della grave tenuta delle strade del vallone e della SP38 avviene via social dai tanti utenti di questa maledetta strada che per ragioni di lavoro la percorrono giornalmente, come Domenico Messina e Gero Lombardo che con relativa documentazione fotografica e commenti da cui traspare ironia ed amarezza per uno stato di cose che non può e non deve continuare, gridano allo scandalo per una strada che più che strada continua ad essere SP38 “trazzera provinciale”. In un post su facebook l’ingegnere Lombardo posta alcune foto significative sullo stato della SP38 dopo un evento piovoso. Naturalmente, aggiunge quasi con disperazione, la strada non risulta essere percorribile in condizioni di sicurezza a causa di cunette non pulite e cunicoli pieni di terra. Fango, pietre e pozze d’acqua sono un perennemente presenti. E quasi grida: “purtroppo nessuno ha programmato nel dovuto periodo un’adeguata manutenzione; purtroppo la provincia non esiste; purtroppo nessuno prende denunce; purtroppo si continua a viaggiare in strade non sicure; purtroppo rassegnazione regna sovrana”. Domenico Messina in un libero sfogo incalza: “Purtroppo fiato perso e parole al vento! Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Comunque mai arrenderci, continuiamo a segnalare tutto ciò che di negativo vediamo, nella speranza di ricordarci quando sarà ora di competizioni elettorali.” E’ evidente che la pazienza dei mussomelesi e degli abitanti dei paesi del Vallone è arrivata al limite e si sa che prima o poi quando si tira troppo la corda si paga dazio: “ccà nisciuno è fesso!”

Quando si capirà che così andiamo solo indietro e ci si renderà conto che bisogna intervenire in modo serio forse inizierà la rinascita ma sarà possibile nel paese del Gattopardo che rappresenta l’emblema dell’incapacità di cambiare di una terra condannata all’immobilismo, al cinismo e alla rassegnazione?  L’impraticabilità dei collegamenti stradali danneggia i siciliani che vogliono lavorare onestamente e impoverisce ulteriormente l’economia già falcidiata dalla crisi, con la conseguenza che i giovani scappano da questi territori non vedendo per loro un futuro. Quando interverrà in modo definitivo e risolutivo la politica trovando i soldi per ripristinare la viabilità non solo del Vallone, ma anche di tutte le altre aree interne della Sicilia?

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