Home Cronaca «Voleva intestare beni a prestanome», dubbi su alcune intercettazioni  

«Voleva intestare beni a prestanome», dubbi su alcune intercettazioni  

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Caltanissetta – Il suo interlocutore rimane nell’ombra. Se  fosse un dei presunti prestanome o no è uno dei passaggi che rimangono nel limbo. Uno degli aspetti da chiarire nel procedimento a carico di tre imputati, accusati, a vario titolo, di transazioni sospette di beni.   Vicenda per cui sono tirati in ballo, in tribunale, l’imprenditore quarantatreenne Matteo Allegro,  la compagna, la quarantaduenne Alessia Assunta Taschetti e il quarantenne Filippo Principe (assistiti dagli avvocati Dino Milazzo, Massimiliano Bellini e Salvatore Amato) tutti nisseni. Sono accusati, a vario titolo, d’intestazione fittizia di beni  e tentata intestazione. Ipotesi, quest’ultima, che pende soltanto sulla donna. È stata proprio una sua istanza presentata agli uffici amministrativi della questura a dare poi l’input all’apertura di un’indagine. Perché la donna aveva presentata una richiesta per acquisire la proprietà di una società di giochi e scommesse. In quel momento sarebbe appartenuta ad Allegro che, intanto, finito sotto accusa per un’altra inchiesta. E quei beni, in quel momento, avrebbero rischiato un potenziale sequestro. Ecco perché, secondo l’accusa, avrebbe voluto cederli, ma solo sulla carta, a due presunti prestanome. Gli stessi, adesso, sotto accusa con lui. Il trasferimento di proprietà avrebbe riguardato  un centro scommesse e una sala giochi entrambi a Caltanissetta.

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