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I Daft Punk si sono sciolti

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Il duo francese di musica elettronica più famoso al mondo, Daft Punk, si è ufficialmente sciolto. L’annuncio arriva attraverso un tanto semplice quanto eloquente video pubblicato su YouTube che contiene una celebre scena del loro film del 2006 Electroma correlata dal titolo Epilogue e dalla scritta “1993-2021” con riferimento all’anno di formazione del duo e all’anno di fine collaborazione. La notizia, arrivata come un fulmine a ciel sereno, è stata confermata anche da un loro rappresentante attraverso il sito Pitchfork. fan erano in attesa di un loro possibile ritorno magari con un nuovo album, ma mai si sarebbero potuti immaginare che il duo formato da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter potesse sciogliersi. I Daft Punk sono stati una tra le band di musica pop ed elettronica più influenti e importanti di sempre. Una tra le loro canzoni più celebri è stata senz’altro Around the World, contenuta nel loro disco di esordio del 1997 intitolato Homework. L’ultima loro apparizione è stata nel 2013 con il grande successo Get Lucky contenuto nell’album Random Access Memories e realizzata insieme al cantautore, musicista e produttore discografico Pharrell Williams.

Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo avevano pubblicato nel 1993 il loro primo disco sotto il nome di “Darlin” e un giornalista inglese descrisse la loro musica come “daft thrash punky”, non proprio un complimento. Ma ai due quella definizione piacque così tanto che decisero di abbreviarla e adottarla per quello che sarebbe diventato un marchio di fabbrica. Il singolo di debutto dei Daft Punk, The New Wave, del 1994, era un brano techno veloce e potente, costruito con drum machine e sintetizzatori. Al duo parigino si devono alcuni dei più popolari brani dance e pop mai realizzati, e la definizione di un genere, il French Touch, che ha segnato un’epoca. Cassius, Air, Mr. Oizo, Etienne De Crecy, St. Germain, Air, e tanti altri salirono con loro alla ribalta della scena musicale nella seconda metà degli anni Novanta. Ma i Daft Punk erano un’altra cosa: Homework, nel 1997, divenne immediatamente una pietra miliare della dance, con singoli come Around the World Da Funk. Qualcuno allora li vide in volto, ma già con Discovery, nel 2001, Bangalter e de Homem-Christo apparivano in pubblico come due robot. Con “One More Time” e Harder, Better, Faster, Stronger passarono al rango di superstar globali, e anche a fronte di un certo calo di ispirazione, Human After All, rimane un monumento della musica elettronica. Dal tour mondiale successivo è tratto l’album dal vivo Alive 2007, cui seguì poco dopo la colonna sonora di Tron: Legacy.

Dopo vent’anni di carriera, Random Access Memories frutta due Grammy al duo e agli ospiti Nile Rodgers e Pharrell Williams. È un passo indietro negli Anni Settanta, che ha anche l’effetto di riportare sulla scena uno dei protagonisti di quelli tempi, Giorgio Moroder, che da allora ha vissuto di rendita per qualche anno tra ospitate in discoteche ed eventi affollatissimi. Guardando al passato, gli unici ad aver unito in modo così intimo la macchina e l’uomo sono stati i Kraftwerk, che prima dei Daft Punk avevano saputo creare più che un suono: una visione, un mondo, un’esperienza.

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