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Perché ha senso comprare una compatta se abbiamo lo smartphone

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Non siete né mirate ad essere Sebastião Salgado, possedete uno smartphone dotato di fotocamera di qualità medio alta. Alzi la mano chi rientra in questa tipologia e, almeno una volta, non si è mai chiesto che senso abbia ancora comprare una fotocamera quando i moderni cellulari fanno di tutto e di più? Penso in pochi.  E’ proprio quel “tutto e  di più”, quella vocazione alla “tuttologia”, quell’attitudine ad “anche ma non solo” che conferisce significato alla compera di una compatta anche se si è in possesso di uno smartphone. La poliedricità e multifunzionalità dei moderni telefoni sono un punto forte ma, allo stesso tempo, un tallone d’Achille.   Un esempio pratico renderà meglio.  Supponiamo di essere turisti a Palermo, vogliamo raggiungere il nostro monumento preferito: la cattedrale. Di buon mattina attiviamo sul nostro telefonino il navigatore per raggiungere la destinazione e ci mettiamo in cammino, in cuor nostro nutriamo la speranza di effettuare qualche scatto memorabile di street photography, foto architettoniche e magari anche qualche selfie o un magnifico ritratto posato da utilizzare come immagine di profilo, confidando nella complicità del sole generoso e delle strepitose location che la Sicilia non lesina. Sempre col telefonino effettuiamo una ricerca per conoscere orario di apertura, costo del biglietto  per visitare cripta e tesoro e qualche informazione sulla storia. Passeggiamo lungo via Vittorio Emanuele, l’antico Cassaro, la strada tracciata dai Fenici che dal mare porta a Palazzo Reale. Non abbiamo ancora smaltito la sbornia dovuta all’abbondanza e bellezza di chiese, piazze e palazzi nobiliari che costeggiano la via, quando riceviamo una notifica dai social che mette a repentaglio le nostre velleità di fotoreporter. Noi siamo fermi nel nostro proposito: non sarà Instagram o Facebook ad impedirci  un servizio fotografico e video sulla città dei viceré. Ci districhiamo tra display e suoni dello smartphone, in mezzo a mappe, alert, avvisi acustici e proviamo, non senza difficoltà a scattare qualche foto, seguendo al contempo, con un uso chirurgico del touch screen, le varie App. Come se non bastasse a complicare la nostra attività di cameraman ci pensano WhatsApp, Messenger e Telegram, siamo sommersi da messaggi. Resistiamo alla tentazione di leggere e rispondere, ignoriamo con stoica indifferenza le icone sullo screen del telefono, più intasato della tangenziale ad ora di punta e dopo un incidente, e finalmente, nonostante le mille difficoltà, iniziamo a scattare. Proprio sul più bello, quando ci troviamo di fronte alla Cattedrale, quando vorremmo immortalarla da tutte le angolazioni, con i disagi e le limitazioni che paghiamo perché un cellulare è concepito “non esclusivamente” per fotografare e filmare, il nostro display mirino viene oscurato dall’arrivo di una chiamata alla quale bisogna rispondere. Si perché gli smartphone servono anche a telefonare. Sconsolati e delusi, ci sediamo dove capita e iniziamo a navigare alla ricerca di consigli sull’acquisto di una compatta e, a mente lucida e galleria vuota, meditiamo sul fatto che non sia un’idea così pazza per diversi motivi. in questo articolo ci limiteremo ad elencarne cinque, non prima di consigliare altrettanti modelli, a mio avviso meritevoli, di attenzione.

1. Le fotocamere costano meno e hanno maggiore qualità. I sensori sono ampi e questo significa pixel più grandi, quindi dettagli più nitidi e accurati, migliore capacità di ricezione della luce. Un’ottima compatta costa la metà di uno smartphone top di gamma e restituisce foto e video di qualità migliore.

2. Migliore Ergonomia. Con i telefoni si finisce, prima poi, a mettere il dito o il palmo della mano nel posto sbagliato.

3. Zoom e ottiche più performanti. Ancorché compatte, infatti, le fotocamere hanno ingombri ottimizzati che si traducono, oltre in una migliore impugnatura, in zoom ottici più potenti e ottiche più luminose.

4. Maggiore velocità di scatto. I telefoni, soprattutto in condizione di luce non ottimale, sono generalmente più lenti nella messa a fuoco, così è più alto il rischio di perdere l’attimo perfetto e fuggente.

5. Le fotocamere fanno solo foto e video. Questa totale dedizione all’immagine fa sì che tutto sia ottimizzato per la buona riuscita di scatti e filmati. I telefoni, come detto, fanno “anche foto e video”, questo significa che queste funzioni devono necessariamente trovare compromessi e limitazioni dettati dal miliardo di compiti che uno smartphone è chiamato ad assolvere.

In conclusione nessuno demonizza gli obiettivi di smartphone che, anzi, sono utilissimi e insuperabili nella “fotografia di urgenza”, in mancanza di altro. A patto di sapere che quell’altro esiste e se si vuole andare oltre alle fotine dozzinali, realizzare qualche immagine che abbia ambizioni che vanno oltre il selfie, quell’altro si può e si deve affiancare al telefonino, soprattutto in quelle occasioni (eventi, viaggi, escursioni, vacanze, ricorrenze familiare) per le quali non ci si accontenta solo di avere dei ricordi, ma si desidera che questi siano nitidi, completi  e di qualità. Ho detto che le compatte sono sussidiare e complementari agli smartphone, mentre reflex, bridge e mirrorless sono concettualmente diversi per ingombri, costi e utilizzi. Anche e soprattutto per una questione di tasca. Le compatte sono, infatti, tascabili e, ad eccezione dei modelli di punta (ma questo vale anche per i cugini cellulari), a portata di tutte le tasche.

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