A tavola ci sono dei classici che si sono imposti nei menu di tutti i ristoranti quando si ascoltavano i Duran Duran, nel tempo in cui si andava al ristorante con le spalline. Ebbene magari non ci siamo mai soffermati a pensare che alcune pietanze ormai dei must o degli evergreen a tavola si sono imposti al tempo di paninari e quando nelle case di mezzo mondo c’era almeno un pc “Commodore 64”.
Iniziando dagli antipasti c’è una piatto immortale, il cockatil di gamberi, un accostamento che oggi pare datato e scontato ma che meno di quaranta anni addietro era innovativo e all’avanguardia. Tra gli starters dell’epoca c’erano le tartine al caviale, i grissini avvolti nel prosciutto crudo, la maionese sparsa un po’ ovunque, su tramezzini, sulle tartine, su uova ripiene. Risale a questo periodo la diffusione dell’accostamento tra rucola, bresaola e pamigiano o grana.
Tra i primi menzioniamo giusto per attenerci a qualche classico non si può non ricordare l’uso e l’abuso della panna: nelle farfalle al salmone, nelle pennette alla boscaiola proposte da Bolzano a Lampedusa, tortellini panna e prosciutto (non di rado con aggiunta o varianti di piselli e wurstell). Poi risotti in tutte le salse, tra quelli considerati più raffinati c’erano quelli allo champagne e alle fragole.
Tra i secondi la pietanza che rappresenta meglio questa epopea è forse il vitello tonnato, chiamato vitel tonnè per dare un’impronta più internazionale, non può dirsi che non sia né carne né pesce un piatto del filone “mare e monti” che caratterizza molte ricette di questo decennio. In questi anni diventano popolari il filetto al pepe verde, le scaloppine ai funghi e alla pizzaiola e tutti i cibi a base di gelatina, l’ aspic, insalate con uova e carne in scatola, polpettone di tonno e maionese a forma di pesce. Tra i dessert i profiterole, la banana split, conosciuta da tempo in Usa ma che in Italia diventa presenza fissa nelle nostre tavole, la torta gelatina e frutta, il budino e il tortino al cioccolato con panna.