Mussomeli – All’Istituto Comprensivo Statale “Paolo Emiliani Giudici” sono arrivate le innovative sedie monoposto che, nella convinzione comune dei protagonisti del mondo scolastico, rispondono pienamente alle prioritarie esigenze di una didattica e di una educazione inclusiva. Ci si convince facilmente che è così vedendo le sedie monoposto acquistate per conto del Ministero della Pubblica Istruzione, pronte all’uso singolare di ciascuno alunno per apprendere, conoscere e crescere. L’occasione critica causata dalla pandemia del Covid-19 si è così trasformata in una nuova e straordinaria esperienza scolastica. I banchi sono stati sostituiti da poltroncine e gli alunni di 11-13 anni li hanno accolti con entusiasmo e semplicità. Infatti i ragazzi, senza perdere la caratteristica della socievolezza di una classe, si sono ritrovati a vivere la nuova condizione con uno spirito innovativo e di ricerca rispetto alla prassi pedagogica del passato, fatta anche e non solo di banchi e sedie ingombranti, tali da riempire quasi l’intero spazio dell’aula. Un’adattabilità degli alunni che bene risponde alla loro plasticità mentale, come ci hanno spiegato le neuroscienze.
Una nuova occasione educativa quella generata dalla modalità monoposto che non sacrifica la comunicazione e la socialità degli alunni, piuttosto li spinge maggiormente in direzione di uno studio autonomo e non assistito, segno di una auspicabile condizione maturativa dei ragazzi.
E si coglie tutta la potenzialità di un approdo originale alla didattica che riveste significati positivi per lo studio individuale e per una maggiore auto disciplina degli allievi. A tale riguardo, la Dirigente scolastica Alessandra Camerota, reggente dell’Istituto Comprensivo “Paolo Emiliani Giudici”, si è così pronunciata: “L’esperienza della pandemia ha innescato delle dinamiche critiche alle quali bisognava rispondere positivamente, mettendo l’accento sullo spirito di adattamento e di flessibilità di tutto il personale scolastico. Le sedie monoposto sono una nuova realtà scolastica di cui dobbiamo cogliere l’opportunità pedagogica che si fa ricerca innovativa per la scuola del futuro.”